Promozione della salute: prevenire è meglio che curare
Collaboratori sani e motivati sono fondamentali per il buon funzionamento di un’azienda. Pertanto è necessario capire le esigenze di ognuno, in particolare nelle PMI in cui le assenze dal lavoro incidono ancora di più che nelle grandi imprese.
Motore del core business
«Oggi la consapevolezza dell’importanza di avere dipendenti sani e motivati è molto maggiore rispetto a dieci anni fa», afferma Martin Rüthemann, responsabile tecnico Management della salute in azienda presso AXA. Secondo Rüthemann è in atto un cambiamento radicale della mentalità: infatti il management della salute in azienda (MSA) non è più considerata una componente opzionale bensì un motore trainante del core business. «Se aumentiamo la salute e la motivazione del personale, miglioriamo anche la sua capacità di performance, con effetti positivi sui risultati aziendali», aggiunge l’esperto. «Le assenze per malattia o infortunio invece creano stress agli altri colleghi e tempi d’attesa presso la clientela, con ripercussioni dirette in termini di redditività.»
Anche Roland Hegnauer, responsabile del Centro di competenza Arbeit KA di Berna, è convinto che le PMI non possano più permettersi di trascurare il management della salute in azienda. Lo testimoniano anche i dati di un recente sondaggio rappresentativo condotto da AXA presso 300 PMI: circa il 75% degli interpellati ha dichiarato che la salute del personale rappresenta una vera e propria sfida per l’azienda, una percentuale che sale al 97% nel caso di grosse PMI con 50-250 dipendenti. Anche da un punto di vista economico, la prevenzione conviene, poiché è decisamente meno costosa della cura a posteriori. Assenteismo e presentismo, ossia lavorare nonostante la malattia, costa alle aziende tra i 600 e i 1000 franchi al giorno.
Un cesto di frutta non è MSA
A parere di Rüthemann, un MSA a 360 gradi deve includere anche temi quali la riduzione delle interruzioni o del sovraccarico lavorativo. «Il famoso cesto di frutta o l’acqua gratis non hanno nulla a che vedere con l’MSA». Chi vuole gestire l’MSA in modo professionale deve individuare le criticità partendo da un’analisi. Come stanno i collaboratori? Sono tutti in grado di fornire la loro prestazione lavorativa?
Studi come il Job Stress Index di Promozione Salute Svizzera mostrano che già prima della pandemia, tre lavoratori su dieci si sentivano stressati, con gravi conseguenze, come disturbi del sonno, problemi cardiaci, burnout o depressioni. Le assenze di personale sul posto di lavoro si ripercuotono sensibilmente su colleghe e colleghi nel team. Anche per questo è importante intervenire nella prevenzione.
Secondo Rüthemann, affinché l’MSA sia mirato allo scopo deve comprendere in genere analisi, implementazione e valutazione. «Le singole fasi non devono necessariamente avere un’ampia portata», specifica. Le esigenze e gli interessi dei collaboratori possono essere identificati e approfonditi anche in altri modi. In seguito occorre attuare le diverse misure e valutarne gli esiti. «Ad esempio, nel caso in cui la direzione noti che la gestione dei conflitti sia fonte di problemi, può organizzare un workshop su questo tema e al termine raccogliere un feedback».
La bussola dell'ambiente di lavoro
La bussola dell'ambiente di lavoro (in tedesco) sviluppata da DearEmployee è un tool che, tramite un sondaggio tra il personale, consente di verificare salute, motivazione e fidelizzazione dell’organico. Sulla base dei dati rilevati formula raccomandazioni d’intervento concrete e ad hoc per l’azienda al fine di migliorare il clima di lavoro e ridurre i rischi per la salute. Per le aziende che hanno stipulato un’assicurazione di persone presso AXA il tool è gratuito.
Mancano tempo e know-how
Il management della salute rientra nell’interesse aziendale di ogni impresa, per non parlare del fatto che all’azienda sta a cuore, anche per interesse personale, il benessere delle collaboratrici e dei collaboratori. Le grandi aziende dispongono spesso di un management della salute in azienda interno che tutela la salute dei dipendenti attraverso misure preventive e assiste in modo professionale i collaboratori malati o infortunati assistendoli nel reinserimento al lavoro.
Le PMI, invece, di solito non hanno un proprio MSA. «Nelle PMI il Management della salute in azienda sta muovendo ancora i primi passi, mancano tempo e know-how», afferma la Dr. Mirjana Tschudi, docente di Promozione della salute alla Fernfachhochschule Schweiz. Questa lacuna ha risvolti tanto più problematici quanto più piccola è l’impresa, poiché l’assenza di un singolo ricade sulle spalle di un numero ristretto di colleghe e colleghi. Per questo motivo le PMI hanno tutto l’interesse ad attuare un’opera di prevenzione per mantenere i propri collaboratori in salute.
«Nelle aziende fino a circa 25 dipendenti, una buona cultura d’impresa consente un’efficace gestione della salute grazie ai rapporti interpersonali». Con l’aumento delle dimensioni dell’azienda, tuttavia, si perde rapidamente la visione d’insieme, ragion per cui anche le PMI dovrebbero avere un forte interesse ad attuare misure preventive finalizzate al management della salute in azienda.
Più innovazione, meno interruzioni
Dall’esame dei risultati del sondaggio di Farb AG sono emersi tre ambiti di azione: chiarimento della visione e della strategia aziendale, incremento della competenza innovativa, limitazione delle interruzioni. «Il primo punto ci ha sorpreso, dato che la nostra azienda si trova in uno stadio di trasformazione. Abbiamo capito quindi che è indispensabile informare con la massima trasparenza», constata Hegnauer. Per quanto riguarda gli altri due punti, ritiene che possibili misure potrebbero essere la ridefinizione del sistema di proposte interne, l’introduzione del cartello «Non disturbare» alla scrivania o dei workshop sull’organizzazione del lavoro e la gestione dello stress. I dirigenti elaboreranno i provvedimenti effettivi in un apposito workshop. Fino a quel momento occorre governare le aspettative ingenerate nei collaboratori dal sondaggio. Per Hegnauer si tratta di spiegare che le misure a lungo termine richiedono tempo e di mettere in pratica misure immediate che producano effetti rapidi. «È il nostro primo passo verso l’MSA. Abbiamo un lungo cammino davanti a noi che ci impegnerà a fondo, ma sono sicuro che, passo dopo passo, ci avvicineremo all’obiettivo».
Consigli e suggerimenti per un posto di lavoro più salutare
Essere vigili
Molti responsabili e dipendenti si accorgono quando una o un collega accusa un disagio. I cambiamenti nel comportamento e nell'aspetto possono essere indicativi di un esaurimento, ad esempio se per varie settimane una/un dipendente lavora più lentamente, commette numerosi errori, è poco concentrato, ha reazioni eccessive, appare avvilito, demotivato, diverso dal solito, arriva spesso in ritardo, resta assente o accumula ore supplementari senza che il carico di lavoro le giustifichi. Effettuate eventualmente dei sondaggi tra il personale per adottare tempestivamente delle misure adeguate di BMG. Raffrontate inoltre i vostri dati su assenze e fluttuazioni con quelli di altre PMI dello stesso settore, l’Ufficio federale di statistica redige apposite statistiche al riguardo.
Reagire rapidamente e pianificare misure a lungo termine
Prima si adottano misure adeguate, maggiori sono le possibilità di evitare un caso di malattia. In caso di necessità d’intervento accertate il fabbisogno di risorse e redigete un piano MSA che fate approvare dalla direzione. Per ottenere un effetto duraturo, pianificate le misure di MSA a breve, medio e lungo termine. Non dimenticate di ripetere le comunicazioni. Le informazioni relative all’offerta vanno inserite in quanti più processi possibili, ad esempio nei colloqui d’ingresso o nei colloqui con i collaboratori.
Prevenire lo stress
Ogni anno le assenze dovute a stress e burnout causano costi ingenti alle aziende svizzere. Per ridurre lo stress è consigliabile ricorrere a misure di tipo organizzativo, ad esempio la ridistribuzione delle mansioni, la fissazione di obiettivi non troppo ambiziosi, la verifica critica dei dati sulla performance o la digitalizzazione dei processi standard; tutto ciò al fine di alleggerire il peso che grava sui collaboratori. A volte però i fattori di stress sono inevitabili perché strettamente connessi ai compiti da svolgere. In questo caso sono necessarie delle misure che servano da un lato a tenere sotto controllo lo stress e dall’altro a rafforzare la resilienza e l’attenzione.
Ergonomia sul posto di lavoro
Non importa dove si lavora, in ditta o a casa: se la mobilia è poco funzionale o inadatta, il corpo finisce per assumere posture innaturali, un disturbo a cui sono esposti soprattutto i collaboratori che trascorrono molto tempo seduti o in piedi. La postazione di lavoro deve essere allestita nel modo giusto, secondo criteri ergonomici. Qualora nell’immediato non sia possibile un’ottimizzazione, è opportuno insegnare il corretto utilizzo dell’arredo esistente.
Movimento, relax e alimentazione
Esercizio fisico, rilassamento e un'alimentazione bilanciata sono determinanti per la capacità di performance. Ogni forma di movimento aggiuntivo − esercizi nella palestra all’azienda, sport di gruppo, cultura «walk and talk» per le riunioni o altro − stimola la concentrazione e la creatività. Anche i momenti di distensione sono importanti: una musica riposante in sottofondo, locali al riparo da sollecitazioni, brandine per sonnellini ritempranti possono rivelarsi molto utili. Senza dimenticare una sana alimentazione, ad esempio, in occasione di un pranzo settimanale insieme al team o un reminder nel calendario per ricordarsi di bere acqua.
Incentivare lo scambio a livello personale
Le attività collettive rappresentano un piacevole diversivo e consolidano la collaborazione. In più sono un toccasana contro lo stress, non soltanto perché è rilassante fare quattro chiacchiere nell’angolo pausa sul fine settimana, ma anche perché favoriscono la disponibilità reciproca, la circolazione delle informazioni e lo spirito di gruppo. Vi sono innumerevoli occasioni per incentivare lo scambio a livello personale: in presenza o virtuali, spontanee o pianificate, durante una breve pausa caffè, un pranzo in comune o una gita aziendale.
Acquisire know-how
Avvaletevi di un supporto esterno se internamente non disponete del know-how necessario.
Studio AXA
In base al sondaggio AXA, tre quarti delle PMI hanno adottato misure mirate per migliorare la salute dei propri collaboratori. Quasi la metà degli intervistati è impegnata a instaurare un buon clima di lavoro e il 39% presta attenzione all’allestimento della postazione di lavoro. Con una frequenza leggermente inferiore viene incoraggiato un buon equilibrio lavoro-vita privata (26%), lo sport e il movimento (19%) o una sana alimentazione (16%). Di rado sono state prese iniziative finalizzate alla riduzione dell’ansia da prestazione e meno di una PMI su dieci fornisce ai propri collaboratori indicazioni su come vivere in modo più sano.
Tre domande a Martin Rüthemann, responsabile MSA presso AXA Svizzera
Signor Rüthemann, le piccole società non posso permettersi un Management della salute in azienda. Non basta un ascolto attento delle preoccupazioni dei collaboratori?
Una buona cultura d’impresa è sicuramente importante perché dà spazio al dialogo rendendo domande del tipo «Come va? Tutto bene?» ben più di semplici convenevoli. Ma se qualcuno ha un problema serio, se accusa sintomi di burnout o di depressione, nella maggior parte dei casi ha difficoltà a parlarne apertamente con il proprio superiore. Per pudore, imbarazzo o anche per il timore di perdere il lavoro.
Che cos’altro possono fare le piccole imprese?
È indispensabile incoraggiare i collaboratori a preservare le proprie risorse personali fornendo loro gli strumenti per farlo, ad esempio mettendo a loro disposizione offerte nell’ambito dell’attività fisica, della nutrizione o del rilassamento, a seconda delle esigenze individuali. Ancora più importante dell’iniziativa concreta è il messaggio che viene veicolato, e cioè che si vuole davvero dare una mano ai collaboratori, occuparsi di loro e che si ritiene giusto che ognuno pensi anche a sé stesso. Nei prossimi anni arriveranno sul mercato un numero crescente di offerte digitali MSA che mirano ad agevolare un simile processo.
Di che cosa si tratta esattamente?
Già oggi le app sulla salute per uso personale si stanno diffondendo velocemente. Ai fini dell’MSA delle PMI rappresentano degli strumenti interessanti che possono essere molto utili per la salvaguardia della salute in azienda a costi convenienti. È fondamentale che queste proposte digitali siano considerate dai collaboratori come un aiuto effettivo e che garantiscano l’anonimato e l’accesso alle offerte fisiche. Perché a chi sta scivolando verso un burnout l’app serve a poco, ciò di cui ha bisogno è soprattutto di un supporto personale.