Previdenza

Consigli per la previdenza delle donne

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Accudimento prolungato dei figli o lavoro part-time dopo la maternità: come donne siete spesso svantaggiate in confronto agli uomini per quanto riguarda la rendita AVS e LPP. In queste situazioni è molto importante che la vostra previdenza e la vostra copertura non vengano penalizzate. Nel blog vi mostriamo come ridurre le lacune di reddito e ottimizzare la vostra previdenza per la vecchiaia.

È il momento di sovvertire le statistiche

I numeri non mentono mai. E purtroppo quelli del 2022 nella previdenza per la vecchiaia sono ancora a scapito delle donne. La scelta più frequente del part-time e il livello retributivo inferiore spiegano perché le donne ricevano dal 1° pilastro (AVS) e dal 2° pilastro (LPP) in media circa un terzo in meno di rendita degli uomini.

La parte preponderante di questo divario pensionistico di genere (gender pension gap) si verifica nella previdenza professionale. A ciò si aggiunge il fatto che in genere le donne dispongono anche in ambito privato di meno soldi, a livello patrimoniale e reddituale, e di conseguenza risparmiano più di rado in un 3° pilastro. Semplicemente non hanno il denaro necessario.

Eppure sono ben consapevoli delle carenze di reddito che potranno avere in vecchiaia: circa un terzo delle donne in Svizzera si chiede con preoccupazione se dopo il pensionamento le proprie disponibilità finanziarie saranno sufficienti per mantenere il tenore di vita abituale. È quanto emerso da un sondaggio rappresentativo che abbiamo condotto recentemente presso 1000 svizzeri e svizzere.

Da mamma a tempo pieno a lavoratrice part-time

Sia che una donna faccia una lunga pausa per dedicarsi alla famiglia o che riprenda il lavoro a tempo parziale al termine del congedo di maternità, le lacune contributive sono inevitabili. Con un lavoro part-time guadagnano di meno, per cui diminuiscono anche i contributi AVS e LPP. La conseguenza? Il risparmio per la previdenza in vecchiaia risulterà più limitato e la rendita corrisposta sarà inferiore.

Che cosa succede in caso d’infortunio o di malattia?

A proposito d’incapacità di guadagno: gli infortuni avvengono ovunque, in casa o nel tempo libero, e le malattie sorgono anche malgrado un buon sistema immunitario. Un’incapacità di guadagno può incidere in tanti modi e gravare sull’intera famiglia.

E se improvvisamente la persona che assume la responsabilità principale della cura familiare (care giving) e del governo domestico non è più in grado di lavorare? Bisogna ridefinire chi assume questo ruolo al suo posto. Qualora l’infortunato fosse il componente che contribuiva in misura maggiore alle entrate della famiglia, possono subentrare delle serie difficoltà finanziarie. 

Con oltre 850 000 infortuni registrati nel 2019, statisticamente vi è una probabilità del 10% che un simile evento possa capitare anche a voi. Se il nucleo familiare è formato da tre o più membri la percentuale sale ulteriormente. Anche in questo caso vi sono diverse possibilità per minimizzare i rischi finanziari. Con una rendita per perdita di guadagno in caso d’invalidità percepite regolarmente una somma di denaro. Se avete sottoscritto un’assicurazione complementare alla cassa malati ricevete contributi per l’aiuto domestico o per l’accudimento dei figli durante una malattia. E con un’assicurazione in caso di decesso tutelate i vostri cari nella peggiore delle ipotesi.

Simili coperture addizionali devono essere sempre adattate al reddito del partner e alla situazione specifica. Conviene comunque avvalersi di una consulenza personalizzata. 

La questione spinosa del ritorno al lavoro

La ripresa dell’attività professionale comporta una serie di problemi logistici: posto all’asilo o nella scuola diurna, custodia dei figli, contatti per le emergenze, organizzazione in caso di malattia e via dicendo. Se l’assenza dal lavoro si è prolungata nel tempo, è possibile inoltre che le proprie conoscenze non siano più aggiornate agli sviluppi tecnologici in rapidissima evoluzione. Questo vale peraltro anche per gli uomini.

L’avanzata della digitalizzazione è inarrestabile: gli universi e i processi lavorativi si stanno trasformando a una velocità impressionante. Chi non sta al passo con i tempi, per rimettersi in pari deve in genere recuperare un’enorme quantità di nozioni. Anche una pausa di un paio d’anni può diventare un grosso ostacolo per il reinserimento sul mercato del lavoro.

Colmate le lacune della vostra rendita

Non appena riprendete a lavorare ricominciano ad affluire soldi nelle casse familiari. Il budget domestico vi consentirà di nuovo di fare un weekend in una spa con le amiche o di cambiare il divano. Accanto al piacere di potervi togliere finalmente alcuni sfizi, dovete pensare però anche alla previdenza privata per la vecchiaia.

Controllate l’ammontare dei versamenti che avete eseguito in precedenza nel 1° e nel 2° pilastro. Se avete già risparmiato nel 3° pilastro, anche quell’avere va a formare il capitale di previdenza. Cercate di capire dove avete una buona copertura e dove invece avete una scarsa tutela. Pianificate le modalità con cui intendete colmare le lacune esistenti.

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Cassa pensione o 3° pilastro?

Una delle opzioni a vostra disposizione è il riscatto nella cassa pensione, per riempire i vuoti contributivi che si sono creati in seguito alla pausa lavorativa.

Un’altra opzione è rappresentata dal pilastro 3a. I dipendenti possono versare al massimo CHF 6883 (situazione 2022) e detrarre l’importo dalle imposte. Inoltre nel pilastro 3a avete la possibilità di coprire i rischi finanziari di un’incapacità di guadagno o di un decesso. La perdita di reddito può avere notevoli ripercussioni sul bilancio domestico, in particolare per le famiglie.

Ancora un suggerimento utile: è possibile fare versamenti nel 3° pilastro anche se non si esercita un’attività lucrativa – nel caso specifico nel pilastro 3b. 

Che cos’è la deduzione di coordinamento?

La deduzione di coordinamento raccorda le rendite del 1° e del 2° pilastro e garantisce che le singole assicurazioni sociali all’interno del sistema dei tre pilastri siano armonizzate tra loro. Per il 2022 tale deduzione ammonta a CHF 25'725 corrispondente a 7/8 della rendita massima AVS.

In altre parole, la deduzione di coordinamento serve a evitare una sovrassicurazione del salario nella previdenza per la vecchiaia, dato che CHF 25'725 sono già assicurati nel 1° pilastro. Per non assicurare ancora una volta questa parte del salario nel 2° pilastro, ai fini del calcolo contributivo nella cassa pensione il suddetto importo viene dedotto dal salario annuo lordo.

Esempio: da un salario annuo lordo di CHF 80 000 viene tolta la deduzione di coordinamento di CHF 25'725, per cui il salario assicurato nel 2° pilastro è di CHF 54'275.

Ottimizzate la deduzione di coordinamento

Facciamo l’ipotesi che ritorniate al lavoro con un grado di occupazione del 60%. In questo caso dovete assolutamente cercare di ottimizzare la deduzione di coordinamento. Tenete presente che, se per un salario annuo di CHF 80 000 (occupazione al 100%) la deduzione di coordinamento è pari a circa un terzo della somma, per un part-time al 60% rappresenta oltre la metà.

La deduzione di coordinamento è costituita da un importo fisso che viene detratto dal salario annuo per determinare il salario assicurato. Sul salario assicurato si basano i contributi CP e le rendite di vecchiaia, d’invalidità, per i figli, per i superstiti.
Ai dipendenti viene applicata la stessa deduzione di coordinamento, indipendentemente dal loro grado di occupazione, a meno che nel regolamento della cassa pensione il datore di lavoro non preveda una deduzione di coordinamento ridotta in caso di part-time.

Fonte: rappresentazione propria

Secondo la normativa attualmente in vigore, la deduzione di coordinamento viene applicata sempre nella sua totalità, tuttavia una cassa pensione può agevolare i dipendenti a tempo parziale. Restiamo all’esempio sopra menzionato: per un grado di occupazione del 60% e una deduzione di coordinamento opportunamente adeguata si otterrebbe una diminuzione di soli CHF 15 057, pari a circa un terzo del salario annuo lordo.

Il vostro salario assicurato sarebbe così più elevato e potreste versare maggiori contributi nella cassa pensione nonostante la bassa retribuzione. Risultato: risparmiereste di più per la vostra vecchiaia. In concreto, la lacuna contributiva non verrebbe colmata, ma almeno non aumenterebbe. Vi consigliamo di affrontare questo argomento in occasione del vostro prossimo colloquio di assunzione per un posto a tempo parziale.

Per ricavarne di più: investire per la previdenza

Anche se di recente i tassi di riferimento sono stati leggermente ritoccati al rialzo, chi parcheggia il capitale della propria previdenza privata su un normale conto 3a riceve un interesse comunque molto modesto. I fondi d’investimento con un’alta quota azionaria offrono un potenziale di rendimento decisamente migliore, soprattutto su un lungo orizzonte temporale.

Sara ha 41 anni, lavora al 60% come esperta di marketing e guadagna CHF 50 000 all’anno.
Per quanto riguarda la sua previdenza per la vecchiaia, sa che potrà risparmiare ancora per circa 20 anni. La sua idea è mettere da parte CHF 500 al mese. Ma quali sono le possibilità a sua disposizione?
Con un conto di risparmio a un tasso d’interesse dell’1% raggiungerà dopo 20 anni CHF 132 830 nella sua previdenza per la vecchiaia. Con una soluzione previdenziale 3a, un rendimento del 4,2% e un risparmio fiscale di CHF 18 000 si ritroverà CHF 204 572.

Fonte: rappresentazione propria

Prima cominciate a investire e maggiore sarà il rendimento: per le donne che risparmiano per 20 anni o più fino al pensionamento, questa scelta può tradursi in alcuni casi in una differenza di oltre CHF 70 000 in più in vecchiaia.

Come vedete, non servono grandi capitali per ridurre le lacune previdenziali mediante un 3° pilastro con una quota in titoli. E il tempo gioca a vostro favore.

In sintesi: famiglia e previdenza si possono conciliare

Se è vero che dedicarsi alla famiglia e all’accudimento dei figli è più che giusto, provvedere alla propria previdenza per la vecchiaia lo è altrettanto. Sfruttate le possibilità offerte dal pilastro 3a e dalla cassa pensione per garantirvi una vecchiaia senza preoccupazioni finanziarie e colmare le lacune previdenziali. Verificate anche quali effetti avrebbe una soluzione in titoli sul vostro avere di vecchiaia, soprattutto su un lungo orizzonte temporale d’investimento.

Un altro consiglio importante: seguite le continue innovazioni in campo digitale anche se per molto tempo non svolgete un’attività professionale. Utilizzate i media digitali anche privatamente e aggiornate costantemente le vostre conoscenze IT. Il ritorno al lavoro sarà più facile. Ricordatevi di trattare l’argomento della deduzione di coordinamento in occasione del vostro prossimo colloquio di assunzione. Migliorerete la vostra posizione previdenziale e il vostro avere di vecchiaia.

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