In Svizzera sono oltre un milione coloro che vivono in concubinato, eppure pochi conoscono le implicazioni giuridiche di questa forma di relazione. Ci sono vantaggi o svantaggi finanziari, ad esempio nella previdenza? Com’è regolata la successione ereditaria? E a cosa devono prestare attenzione le coppie non sposate con figli? Nel nostro glossario troverete tutte le informazioni principali sulla convivenza senza matrimonio.
Le coppie non sposate devono provvedere autonomamente alla propria vecchiaia. Se avevano svolto un’attività lucrativa, dopo il pensionamento entrambi i partner riceveranno una rendita AVS. Le coppie sposate, invece, ricevono al massimo il 150% della rendita completa.
Affinché i conviventi non sposati usufruiscano delle prestazioni in vecchiaia, è necessario che versino i contributi AVS in modo continuativo. Nel caso in cui uno dei due partner non possa provvedere alla previdenza o possa farlo solo in misura limitata a causa dell’accudimento dei figli, si dovrebbe considerare per tempo l’eventualità che la persona con lo stipendio maggiore si faccia carico, in segno di solidarietà, anche della contribuzione AVS del componente finanziariamente più debole.
Anche nella previdenza professionale le coppie non sposate procedono autonomamente. Al raggiungimento dell’età di riferimento (in precedenza: età di pensionamento) vengono corrisposte le prestazioni di vecchiaia della cassa pensione, sotto forma di rendita o di capitale.
E se uno dei partner non raggiunge l’età di riferimento? Ad esempio, se muore prima? Presso alcune casse pensione è possibile tutelare la o il partner con prestazioni per superstiti. Vi consigliamo di chiarire la questione direttamente con la vostra cassa pensione. Se questa opzione viene concessa, notificate il nome della vostra o del vostro partner per sistemare le cose in anticipo.
La convivenza presenta vantaggi e svantaggi. Se da un lato non impone alcun obbligo, dall’altro però non offre alcuna tutela giuridica. Per coloro che desiderano mettere in chiaro gli impegni reciproci, c’è la nostra pratica check-list che fornisce una panoramica degli ambiti in cui è meglio stabilire preliminarmente accordi vincolanti.
Per le coppie non sposate i prodotti previdenziali del terzo pilastro sono molto utili perché consentono di tutelarsi nel caso di un malaugurato evento. Se vi dovesse succedere qualcosa, il pilastro 3a (previdenza vincolata) vi offre la possibilità di designare la vostra o il vostro partner come beneficiario, nel rispetto dell’ordine prescritto dalla legge (i figli biologici vengono sempre al primo posto). Inoltre, con il pilastro 3a potete risparmiare sulle imposte.
Una protezione ancora migliore per conviventi è rappresentata dal pilastro 3b (previdenza libera) che permette di scegliere liberamente il beneficiario, fatta eccezione per le porzioni legittime. Non fa differenza se provvedete alla previdenza con i vostri risparmi, assicurazioni sulla vita, obbligazioni, allocazioni sul mercato monetario, azioni, fondi d’investimento o proprietà abitative.
Sapete chi erediterà i vostri beni se morite durante una convivenza? Dipende innanzitutto dalla vostra situazione familiare: in caso di decesso i vostri genitori o i vostri figli hanno diritto a una porzione legittima. Purtroppo alla vostra o al vostro convivente non viene riconosciuta alcuna parte di eredità, a meno che non l’abbiate designata come beneficiario per via testamentaria o mediante contratto successorio.
Tenete presente che le eredità tra persone non sposate sono sempre soggette a un’imposta sulle successioni e donazioni. Alcuni cantoni hanno ridotto l’imposta sulle successioni per le coppie in concubinato che hanno convissuto per almeno cinque anni. Informatevi per tempo sulle condizioni praticate nel luogo ove siete domiciliati.
Sono averi che si ricevono senza che sia intervenuto un caso di previdenza, ad esempio se si fa una pausa tra due attività lavorative o si rinuncia al lavoro per accudire la prole.
Anche i fondi di libero passaggio sono utili per tutelare finanziariamente la vostra o il vostro partner qualora dovesse succedervi qualcosa. Ma anche in questo caso nelle coppie non sposate, è possibile prendere in considerazione la o il partner nell’ordine delle persone beneficiarie solo dopo che le porzioni legittime fissate per legge nel diritto successorio sono state attribuite e a condizione che tale volontà individuale sia stata notificata alla fondazione di libero passaggio con congruo anticipo.
Senza atto di matrimonio molti meccanismi legali inerenti alla genitorialità non scattano. Il padre biologico non è automaticamente il padre ai sensi di legge. Se i genitori non sono sposati, devono prima riconoscere ufficialmente la paternità presso l’ufficio dello stato civile e dichiarare di esercitare insieme l’autorità parentale.
Le coppie non coniugate dovrebbero accordarsi in precedenza su cosa fare in caso di separazione. Presso chi andranno a vivere i figli? Chi paga e quanto per il loro mantenimento? Come dev’essere regolata l’intera situazione?
Occorre aggiungere che le coppie non sposate in quanto tali non possono adottare bambini. In questo caso l’adozione è consentita solo da parte di una singola persona, cioè da uno dei partner.
Per penalizzazione del matrimonio s’intendono gli svantaggi fiscali delle coppie sposate rispetto a quelle non sposate. Ciò riguarda in particolare le coppie sposate a doppio reddito con stipendi elevati. I redditi vengono cumulati e tassati più pesantemente a causa delle aliquote fiscali progressive.
Anche le prestazioni di rendita AVS ai coniugi pensionati vengono sommate. Invece di una rendita doppia essi ricevono il 150% della rendita massima AVS.
Mio? Tuo? O nostro? Una lista d’inventario aiuta le coppie non sposate a prevenire controversie relative alla proprietà comune in caso di separazione.
Per evitare liti furibonde nella divisione dei beni redigete in anticipo un elenco degli oggetti e dei valori patrimoniali che voi e la vostra o il vostro partner avete apportato, acquistato insieme o depositato su un conto congiunto. Non dimenticate di tenere aggiornata la lista.
Le coppie sposate hanno diritti e obblighi sanciti dalla legge, le coppie non sposate al contrario non hanno né gli uni né gli altri. Dato che la legge non contempla praticamente alcuna norma per le coppie conviventi, dovete occuparvi della cosa personalmente regolando di vostra iniziativa gli impegni da assumere nel rapporto.
Negli ambiti da considerare rientrano anche tematiche complesse come la proprietà abitativa, i figli in comune, la protezione finanziaria e la previdenza. Rivolgetevi a una persona esperta in materia, ad esempio a un notaio.
Il contratto di concubinato è uno strumento semplice e ormai collaudato per mettere nero su bianco gli accordi assunti nella convivenza. Nel documento è possibile disciplinare tutti i punti che sono importanti per i due partner, ad esempio la ripartizione delle spese dell’economia domestica, il diritto di rimanere nell’abitazione comune se la coppia si divide o l’esercizio dell’autorità parentale sui figli in comune.
Il contratto crea chiarezza e trasparenza in caso di separazione e serve inoltre da prova dell’esistenza della relazione, ad esempio nei confronti degli istituti di previdenza. Nel blog giuridico su myright.ch potete vedere come allestire correttamente un contratto di concubinato.
Se uno dei componenti della coppia non sposata muore, la o il partner superstite può rapidamente incorrere in difficoltà finanziarie, poiché a livello giuridico il concubinato non fa sorgere alcun diritto. Le assicurazioni sulla vita possono aiutare a limitare i danni economici. Sono utili anche ai fini del diritto successorio e delle imposte sulle successioni. Pertanto cautelatevi reciprocamente, in modo da proteggere finanziariamente la vostra o il vostro partner in caso di decesso.
Molte coppie non sposate preferiscono non avere vincoli nemmeno per quanto riguarda l’abitazione, per cui abitano in affitto. Una scelta ideale, fino a quando la relazione non comincia a scricchiolare. I problemi nascono soprattutto se il contratto di locazione è stato sottoscritto da entrambi i partner. Tutti e due rispondono in solido nei confronti del locatore e possono dare una disdetta solo congiuntamente.
Più semplice è il caso in cui uno dei partner sia il locatario principale e l’altro venga registrato ufficialmente come sublocatario. Questa distinzione tuttavia non andrebbe fatta senza prima aver regolamentato contrattualmente le modalità di un’eventuale separazione.
Che cognome portano i figli in comune di una coppia non sposata? La regola dice che se la madre e il padre detengono l’autorità parentale congiunta, devono scegliere per il figlio uno dei due cognomi e comunicarlo all’ufficio dello stato civile. Se solo un genitore ha l’autorità parentale, il figlio porta il cognome di quest’ultimo.
Il concubinato non è assolutamente equiparabile a una relazione aperta. Il termine indica piuttosto il rapporto tra due persone che si sentono legate tra loro a livello mentale, sentimentale, fisico ed economico. Quanto questo legame venga vissuto in modo aperto e tollerante dipende esclusivamente dalla coppia.
Qualora, in caso di emergenza per ragioni di salute, non vogliate rinunciare alla vicinanza della vostra «dolce metà», dovreste indicarlo nel vostro testamento biologico. In mancanza di una menzione specifica, i medici non sono autorizzati a mettere al corrente della vostra situazione clinica la vostra o il vostro partner né a ricevere da parte sua indicazioni relative ai provvedimenti sanitari da adottare. Su myright.ch potete scaricare gratuitamente un modello delle direttive del paziente.
Sotto il profilo giuridico esistono diversi livelli di concubinato. La classificazione concreta assume importanza soltanto nel caso in cui occorra chiarire specifiche questioni giuridiche, ad esempio l’eventuale diritto al mantenimento fatto valere da uno dei partner nei confronti di un coniuge precedente. Questo diritto infatti decade non appena la convivenza in corso viene considerata un concubinato qualificato, ovvero una «comunità di tetto, di tavola e di letto» che dura nel tempo.
Ad oggi il concubinato non è disciplinato dalla legge. E questo nonostante questa forma di convivenza rappresenti una realtà giuridica che nella sua variante stabile può avere anche conseguenze legali.
A differenza dalle coppie sposate, nel concubinato ognuno dei partner compila la propria dichiarazione d’imposta. Il reddito e il patrimonio vengono tassati individualmente, cosa che risulta vantaggiosa in particolare per l’imposta federale diretta rispetto alle coppie sposate a doppio reddito, in quanto la progressione fiscale ha una minore incidenza.
Da un punto di vista strettamente legale, la separazione di una coppia non sposata non produce grosse ripercussioni. Dopo tutto i partner non hanno assunto alcun obbligo giuridico e possono decidere in qualsiasi momento di andare ognuno per la propria strada.
In realtà la situazione è spesso diversa: più lunga e coinvolgente è stata la convivenza e più si accumulano i motivi di dissidio, ad esempio nel caso in cui uno dei partner abbia ridotto il proprio grado di occupazione per dedicarsi alla famiglia e alla casa. Sovente si tratta della parte finanziariamente più svantaggiata, che finisce così per trascurare la propria previdenza per la vecchiaia. O qualora ci siano figli in comune che devono continuare a essere mantenuti. È assolutamente necessario quindi che le coppie non sposate stipulino un contratto nel quale regolano in maniera equa il caso di separazione e le sue conseguenze economiche.
Sposati o non sposati, nessuno è al riparo da disgrazie quali un infortunio o un’invalidità in seguito a malattia. A maggior ragione nel concubinato è essenziale preservare la coppia da difficoltà finanziarie. Assicuratevi entrambi contro l’incapacità di guadagno.
Se una persona che vive in concubinato viene colpita da un grave problema di salute non può contare automaticamente sulla vicinanza del partner. Senza un esplicito esonero dall’obbligo del segreto professionale, i medici non possono dare informazioni al convivente e senza un’autorizzazione fornita in anticipo non possono consentire alcuna sua visita in terapia intensiva.
Come coppia non sposata, dovreste pertanto redigere una dichiarazione in cui voi e la vostra o il vostro partner vi concedete reciprocamente il diritto di visita ed esonerate i medici dall’obbligo del segreto professionale. Mediante le direttive del paziente potete inoltre designare la o il partner a rappresentarvi nelle decisioni concernenti i provvedimenti medici da adottare. Un mandato precauzionale e un’autorizzazione a fornire informazioni nei rapporti con autorità, assicurazioni e banche fanno altresì parte delle procure consigliate.
Se una coppia non sposata acquista un’abitazione, raccomandiamo di regolare contrattualmente tutti gli aspetti avvalendosi di un consulente specializzato nel settore. A chi va la proprietà abitativa in caso di separazione o di decesso di uno dei partner? Su chi ricade l’onere degli interessi? Che cosa succede se a un certo punto tale onere non fosse più sostenibile?
Oggi oltre il 20% delle coppie svizzere convive senza sposarsi aumentando sempre più la pressione sulla politica affinché riveda il diritto di famiglia e abolisca lo svantaggio giuridico delle coppie non sposate. La realtà auspicata è quella delle unioni domestiche di diritto civile secondo il modello francese. Da ormai vent’anni il «pacte civil de solidarité» semplifica gli aspetti legati alla tassazione, alla successione e ai diritti di assistenza e informazione all’interno delle convivenze.