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Compilare la dichiarazione d’imposta: consigli utili su questioni fiscali

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A fine marzo si rinnova l’appuntamento: occorre compilare la dichiarazione d’imposta – e la maggior parte di noi incontra difficoltà ad affrontare questo tema. Cosa si deve dichiarare? Cosa si può dedurre? E ancora: cosa può succedere se l’esattezza dei dati da me forniti non è del tutto accurata? 

Chi deve compilare una dichiarazione d’imposta?

In Svizzera, tutte le persone fisiche che hanno compiuto il 18° anno di età e hanno il loro domicilio o la loro dimora o possiedono un immobile in Svizzera, sono tenute a presentare una dichiarazione d’imposta. Quanto predetto vale anche per le persone in formazione (scuola, apprendistato, studio), anche se percepiscono solo un reddito modesto vuoi persino alcun reddito. 

Per i lavoratori stranieri, che lavorano in Svizzera e non possiedono il permesso di domicilio (libretto C), vige una regolamentazione diversa. Essi pagano l’imposta alla fonte sul loro reddito da attività lucrativa dipendente e sui redditi sostitutivi. Se il loro reddito non supera i CHF 120 000 lordi all’anno, non sono tenuti a presentare una dichiarazione d’imposta. Se invece superano questa soglia di reddito, devono compilare e presentare una dichiarazione d’imposta (cosiddetta tassazione ordinaria successiva).

Quanto tempo si ha a disposizione per compilare la dichiarazione d’imposta? 

In numerosi Cantoni la dichiarazione d’imposta deve essere presentata entro il 31 marzo dell’anno successivo. Nella prevalenza dei cantoni il termine può essere tuttavia prorogato sino alla fine di novembre o persino fino a dicembre.  

Che cosa accade se non rispetto il termine di consegna? 

Chi non rispetta il termine di consegna viene diffidato ed è possibile che venga addebitata una tassa per ritardata consegna. Anche in questo caso la prassi varia molto da cantone a cantone. 

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Ecco come compilare correttamente la dichiarazione d’imposta

Per compilare correttamente la dichiarazione d’imposta è preferibile procedere passo dopo passo. In primo luogo occorre raccogliere tutti i documenti necessari. 

Quali documenti occorrono per la dichiarazione d’imposta?

Per compilare la dichiarazione dei redditi sono necessari, tra gli altri, i seguenti documenti:

Dati sul reddito e la sostanza, ad esempio da: 

  • Certificato di salario
  • Giustificativi per le rendite
  • Gestione contabile (per i lavoratori autonomi)
  • Estratti conto della banca
  • Giustificativi per i titoli 

Per le deduzioni:

  • Spese di malattia
  • Giustificativi dei contributi al pilastro 3a
  • Spese professionali
  • Giustificativi di donazione  
  • Costi per il perfezionamento professionale o di riqualificazione
  • Proprietari di abitazioni: tutti i documenti relativi alle imposte immobiliari, agli interessi debitori, alle fatture per lavori di manutenzione e ristrutturazione, alle spese amministrative ecc.

Per quanto tempo devo conservare documenti bancari, fiscali ecc.?

In linea generale, i documenti bancari e i documenti fiscali di carattere generale vanno conservati per dieci anni, anche se non vige alcun obbligo di legge in tal senso. È comunque consigliabile conservare al sicuro i documenti fino alla ricezione dell’accertamento o della valutazione fiscale definitivi. Consigliamo di conservare per almeno 20 anni i documenti relativi a immobili. In particolare in caso di vendita deve essere possibile comprovare integralmente i costi d’investimento.  

Compilare la dichiarazione d’imposta – la nostra guida

Come parte integrante della dichiarazione d’imposta vanno dichiarati sia il reddito sia la sostanza.  

Il vostro reddito si compone dei redditi di capitale da attività lucrativa dipendente, redditi da attività lucrativa indipendente come pure da un’eventuale attività accessoria. 

In altre parole: trascrivete l’importo del salario netto dal certificato di salario nel campo corrispondente della vostra dichiarazione d’imposta. Inoltre dovete indicare anche le entrate derivanti da alimenti, vincite al gioco d’azzardo come pure da altre fonti di reddito secondarie. Se siete pensionati dichiarate anche  AVS e previdenza professionale . 

 Per ottenere il vostro reddito imponibile, da questi proventi vanno dedotte le spese (spese di viaggio per recarsi al lavoro o pasti fuori casa), le deduzioni generali (interessi debitori generali, costi della salute ecc.) e le deduzioni sociali (deduzioni per figli o deduzioni AVS).

Per compilare la dichiarazione d’imposta dovete dichiarare vari valori patrimoniali, tra cui:  

  • Immobili
  • Denaro contante (inclusi metalli preziosi)
  • Titoli
  • Averi in conto
  • Assicurazioni sulla vita e di rendita

La sostanza imponibile si ottiene detraendo i debiti dal vostro patrimonio – ad esempio ipoteche e piccoli crediti. La prevalenza dei cantoni concede anche ulteriori deduzioni sociali e applica i rispettivi importi esenti da imposizione. L’importo esatto che si può dedurre varia da cantone a cantone.

Come va presentata la dichiarazione d’imposta?

La dichiarazione d’imposta vi viene spedita dall’Amministrazione cantonale delle contribuzioni, alla quale va poi ritornata debitamente compilata. Oggi è possibile compilare elettronicamente o direttamente online la dichiarazione. 

Dove posso trovare aiuto per compilare la dichiarazione d’imposta?

La dichiarazione d’imposta può essere compilata da un consulente fiscale. Per domande specifiche potete rivolgervi anche alla vostra Amministrazione cantonale delle contribuzioni, senza trascurare che online sono disponibili vari strumenti che vi aiuteranno nella compilazione. 

Come posso prorogare il termine di decorrenza per l’inoltro della dichiarazione d’imposta?

Il termine di inoltro può essere prorogato presentando la relativa richiesta. Anche in questo caso la prassi varia da cantone a cantone. La maggior parte dei cantoni predilige la richiesta di proroga online attraverso il sito web della rispettiva amministrazione delle contribuzioni o con l’ausilio di un codice QR stampato sul modulo della dichiarazione d’imposta. Un allegato ai moduli della dichiarazione d’imposta o il sito web delle amministrazioni fiscali informano sulle varie possibilità che si offrono.   

Che cosa succede se non inoltro la mia dichiarazione d’imposta?

Se a dispetto del sollecito non viene compilata e inoltrata alcuna dichiarazione d’imposta, l’amministrazione delle contribuzioni procederà d’ufficio e a propria discrezione a una valutazione fiscale del contribuente, precisando che sarà inoltre inflitta una multa per mancato adempimento degli obblighi procedurali.

Se l’imposta dovuta non è versata, viene avviata l’esecuzione forzata del credito fiscale. In proposito occorre in particolare tenere presente che sotto il profilo del diritto esecutivo l’accertamento fiscale è considerato come rigetto definitivo dell’opposizione. 

Che cosa succede se non posso firmare di persona la mia dichiarazione d’imposta? Occorre una procura? 

Per la dichiarazione d’imposta una procura non è sufficiente. La legge tributaria statuisce che i contribuenti devono compilare e firmare di proprio pugno la dichiarazione d’imposta. La firma di un rappresentante contrattuale (procura) non è consentita. Fanno eccezione i casi in cui il contribuente è impossibilitato ad apporre la sua firma personale, ad esempio se non può usare le mani in seguito a malattia o infortunio. 

Se il contribuente è minorenne, sotto tutela o sotto curatela, il rappresentante legale, il curatore o il tutore deve firmare in sua vece personalmente la dichiarazione d’imposta. 

In caso di coniugi da tassare insieme, per la dichiarazione d’imposta occorre la firma personale di entrambi.  

Se la dichiarazione d’imposta è priva della firma personale, l’obbligo di dichiarazione non è debitamente ottemperato sotto il profilo formale. Se il modulo della dichiarazione d’imposta non è stato firmato personalmente dal contribuente, egli verrà invitato a rimediare all’omissione entro un termine adeguato. Se a dispetto del sollecito la persona tenuta a firmare non firma, può essere sanzionata per violazione di obblighi procedurali.   

Quali deduzioni possono essere fatte valere per i proventi locativi di appartamenti di proprietà?

Se possedete o acquistate una proprietà abitativa, i seguenti fattori di costo possono essere dedotti dai vostri proventi locativi da parte di terzi al momento di compilare la dichiarazione d’imposta:  

  • Le spese di manutenzione
  • I premi assicurativi (assicurazioni contro i danni causati da incendio, eventi naturali, acqua, rottura vetri e di responsabilità civile)
  • Le spese per l’amministrazione a cura di terzi

Le spese di manutenzione sono equiparate a investimenti intesi al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente.

Anziché i costi e i premi effettivi, per gli immobili del patrimonio privato il contribuente può far valere una deduzione forfetaria. In linea generale, ogni anno è possibile scegliere tra la deduzione forfetaria e le spese effettive. Nella prevalenza dei cantoni, la deduzione forfetaria ammonta al 10 per cento dei proventi locativi ovvero del valore locativo se all’inizio del periodo fiscale l’immobile non ha più di dieci anni, oppure al 20 per cento dei proventi locativi ovvero del valore locativo se a questa data l’immobile ha più di dieci anni. 

Dalle spese di manutenzione vanno distinti gli investimenti incrementativi del valore, che non possono essere dedotti come costi di manutenzione nel quadro della dichiarazione d’imposta. Sono considerati incrementativi del valore gli investimenti che migliorano in un’ottica duratura le condizioni dell’immobile.

Attenzione all’evasione fiscale

In caso di evasione fiscale si deve mettere in conto una multa pari al 100 per cento dell’imposta evasa. A seconda che abbiate agito per negligenza o intenzionalmente, la pena può essere ridotta, ma anche aumentata fino a triplicarsi. E in caso di frode fiscale si incorre in sanzioni pecuniarie o pene detentive fino a tre anni di reclusione.  

Gli errori più comuni nella dichiarazione d’imposta

La dichiarazione d’imposta va compilata molto accuratamente, poiché già con piccoli errori o inesattezze potete rendervi passibili di sanzioni. Anche un atto di negligenza può essere punito. 

Ecco gli errori più frequenti:  

  1. Omettere di dichiarare reddito/attività accessoria
  2. Non dichiarare aiuti domestici
  3. Utilizzare una stanza di lavoro come camera per gli ospiti
  4. Arrotondare i chilometri del tragitto casa-lavoro
  5. Omettere di dichiarare le vincite di gioco 

Nota: sono esenti da imposte ad esempio le vincite ai casinò svizzeri (non online), che tuttavia devono comunque essere indicate nella dichiarazione d’imposta. 

Ulteriori domande e risposte sulla dichiarazione d’imposta

Di seguito abbiamo riassunto altre domande e risposte frequenti sulla compilazione della dichiarazione d’imposta.

Le cure dentarie possono essere detratte dalle imposte? 

Se i costi non sono coperti dall’assicurazione, la fattura può essere detratta insieme alle altre spese di malattia (franchigie e aliquota percentuale della cassa malati, ottico ecc.) come costi per malattie e infortuni. Vige tuttavia una franchigia pari al 5 per cento del reddito netto deducibile.  

Quanto posso guadagnare esentasse all’anno come pensionata?

In linea generale vige il principio che il reddito da attività lucrativa va tassato anche dopo aver raggiunto l’età di pensionamento. Una franchigia, ovvero un importo non soggetto a obblighi contributivi come quello previsto dall’AVS (CHF 1'400 al mese ovvero CHF 16'800 all’anno), non esiste nel diritto fiscale.   

Ho appena aperto un piano di previdenza 3° pilastro. Devo inserirlo nella dichiarazione d’imposta?

Nella dichiarazione del piano di previdenza 3° pilastro fa differenza se si tratta di un piano di risparmio del pilastro 3a o 3b.  

I contributi al pilastro 3a possono essere dedotti nella dichiarazione d’imposta fino all’importo massimo stabilito annualmente. Viceversa, il patrimonio accumulato non deve essere dichiarato in quanto esente dall’imposta sulla sostanza. Peraltro anche i redditi maturati sul patrimonio accantonato sono esentasse nel corso della durata. 

Per le assicurazioni del pilastro 3b dipende per quale tipologia d’investimento avete optato (assicurazioni riscattabili, pure assicurazioni di rischio o polizze miste). Al riguardo si applicano varie regolamentazioni per l’obbligo fiscale. Ad esempio i versamenti in assicurazioni di capitale riscattabili non possono essere dedotti dall’imposta, e il valore di riscatto viene tassato come patrimonio nel corso della durata. In contropartita, al versamento l’intero avere comprensivo di tutti i proventi è esente da imposte. L’Amministrazione federale delle contribuzioni pubblica ogni anno una lista dei diversi prodotti assicurativi a titolo di ausilio per la compilazione della dichiarazione d’imposta. 

A partire da quale saldo devo dichiarare un conto bancario all’estero?

L’obbligo fiscale comprende l’intera capacità contributiva. In questa prospettiva occorre dichiarare anche il reddito e il patrimonio all’estero. Al riguardo non esistono franchigie. Anche un conto bancario con saldo zero va dichiarato per completezza. Stante in particolare lo scambio automatico di informazioni (SAI) in virtù del quale conti bancari e assicurazioni sulla vita vengono notificati all’Amministrazione federale delle contribuzioni, è vivamente consigliato divulgare tutti i conti all’autorità fiscale

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