Trend

Calcio femminile: alto rendimento sul lavoro e in campo

Bild: Daniela Porcelli
Condividere su Facebook Condividere su Twitter Condividere su LinkedIn Condividere su Xing Convididere per e-mail

Calcio professionistico e lavoro a tempo pieno: è fattibile? Con Jessica Schärer, giocatrice in forza al Rapperswil-Jona, abbiamo parlato della sfida di conciliare ogni giorno lavoro e sport ad alti livelli, raccogliendo poi indicazioni e consigli importanti su come raggiungere un equilibrio.

La storia d’amore fra Jessica Schärer e il calcio inizia oltre 14 anni fa a Goldach. Ancor prima di toccare il suo primo pallone, l’odierna centrocampista del Rapperswil-Jona spesso si trova a bordo campo per assistere alle partite del padre. C’è da dire comunque che la passione calcistica non è sola prerogativa del genitore, ma coinvolge l’intera famiglia.

Non vi è dunque da meravigliarsi se Jessica comincia a tirar calci a un pallone sin dalla tenera età di quattro anni e di lì a poco inizia il suo pellegrinaggio da una squadra all’altra: tra queste anche San Gallo-Staad e Grasshopper. Un percorso che però non è tutto rose e fiori: la sua carriera si blocca temporaneamente per la rottura del crociato, dopodiché al Grasshopper non vede più il campo. Motivo sufficiente per cambiare squadra. Alla fine approda al Rapperswil-Jona, allora compagine di seconda divisione, che punta decisamente alla promozione nell’AXA Women’s Super League. Passare dalla serie A a una società di rango inferiore è una decisione coraggiosa, che però la ripaga con uno dei migliori risultati della sua carriera, perché Jessica e compagne riescono nell’impresa di portare il Rapperswil-Jona in prima divisione.

  • Teaser Image
    AXA sostiene il calcio femminile

    Dalla stagione 2020/21 AXA è partner della Super League, il massimo campionato di calcio femminile svizzero. Animati da grande passione e motivazione, ci impegniamo affinché il calcio femminile ottenga il riconoscimento che merita.

    Per saperne di più sulla partnership

Lavoro e carriera sportiva: si può fare?

Jessica Schärer ha dovuto imparare a destreggiarsi non solo sul rettangolo verde, ma anche sul lavoro. Perché anche chi gioca nel massimo campionato femminile svizzero non può permettersi di non avere un impiego a tempo pieno. Jessica lavora dalle 6:00 alle 15:00 al 90 per cento come tinteggiatrice/decoratrice presso Vogel Fensterbauer AG. Dopodiché ha due ore di tempo libero, che dedica ai lavori domestici oppure al riposo. Alle 17:00 va all’allenamento: per staccare veramente deve attendere fino alle 22:30.  Questa è la giornata tipo della calciatrice per quattro giorni alla settimana. Se è giorno di partita, si alza presto per un risveglio muscolare all’aperto, fa colazione e si prepara per una giornata emozionante.

«Certamente non è facile conciliare tutto, ma il sostegno del datore di lavoro semplifica le cose.»

Jessica Schärer, giocatrice dell'FC Rapperswil-Jona

Per riuscire a gestire questa complessa quotidianità servono una buona dose di forza di volontà, talento organizzativo e collaborazione. Quest’ultimo fattore è quello messo in campo (è il caso di dirlo) dal datore di lavoro, che le garantisce la flessibilità e la libertà necessarie quando è costretta a tardare al lavoro o quando è necessario rincasare in anticipo. 

Consigli per un giusto equilibrio: vale anche per le non calciatrici

Per riuscire a conciliare nella quotidianità sport, lavoro, rapporti sociali e tutto il resto, occorrono grande disciplina e passione. Ecco i consigli di Jessica Schärer, destinati non solo alle calciatrici, per riuscire a trovare un work-life balance che includa anche l’attività sportiva ad alto livello:

  • darsi tempo e pazienza per trovare il proprio equilibrio
  • curare la comunicazione, ad esempio con il datore di lavoro
  • capire che chiedere aiuto non è una sconfitta
  • ascoltare se stessi e il proprio corpo, concedendosi i necessari tempi di recupero e rigenerazione
  • tributare alla salute psichica la stessa attenzione dedicata al fisico

Conquista degli spazi riservati agli uomini

Sul campo e fuori, Jessica si sente a proprio agio in due ambiti tradizionalmente maschili: il calcio e la tinteggiatura. «Per me non è mai stato un problema», afferma. Per un verso nel suo settore professionale ci sono sempre più donne; per l’altro ha cominciato giovanissima a giocare in squadre composte da ragazzi e da subito ha avuto un ottimo rapporto con i compagni maschi.

«Ho imparato presto a difendermi e a impormi, se vedevo un’ingiustizia, o anche a battere i pugni sul tavolo.»

Jessica Schärer, giocatrice dell'FC Rapperswil-Jona

La sua ambizione sarebbe quella di trasmettere a tutte le ragazze che giocano a calcio i frutti della sua esperienza e lo stesso atteggiamento che ha maturato. Insegnare loro che anche quando la strada è dissestata non si deve mai perdere di vista il traguardo, non farsi bloccare dai dubbi ma continuare a lottare per il successo.

Calcio femminile: via, verso nuove avventure!

Guardando al futuro, Jessica ha un obiettivo chiaro in mente: emigrare in Italia per giocare da professionista. Non solo perché le condizioni del calcio femminile là sono migliori, ma anche per fare nuove esperienze e vivere una nuova avventura. Ma le sue ambizioni vanno oltre. Ritenendo che lo sport negli ultimi anni si sia evoluto e la qualità del gioco sia migliorata, formula un auspicio: «Sarebbe fantastico avere più pubblico alle partite e se il calcio femminile ottenesse maggiore riconoscimento: in questo modo diventerebbe più premiante, anche finanziariamente, per le atlete».

Articolo correlato

AXA e lei

Contatto Avviso sinistro Offerte di lavoro Media Broker myAXA Login Valutazioni dei clienti Portale officine Abbonarsi alla newsletter myAXA FAQ

AXA nel mondo

AXA nel mondo

Restare in contatto

DE FR IT EN Avvertenze per l'utilizzazione Protezione dei dati / Cookie Policy © {YEAR} AXA Assicurazioni SA