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Transition bond: clima più protetto che con i green bond

Immagine: Shutterstock
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Investire senza arrecare danni all’ambiente è un buon inizio. Impegnarsi per migliorare la situazione è il logico passo successivo. Con i suoi transition bond, AXA sostiene le aziende che, pur producendo ancora elevate emissioni di CO2 si impegnano attivamente per migliorare l’impronta di CO2.

Immaginate, in qualità di investitori, di poter scegliere tra due compagnie di trasporto. La ditta A ha già convertito l’intero parco di autofurgoni alla trazione elettrica e acquista elettricità a bilancio neutro di CO2 da centrali solari ed eoliche. La ditta B dispone di un vetusto parco veicoli dotati di motore diesel. In qualità di persone attente ai cambiamenti climatici e orientate al futuro, la scelta sembra ovvia – non solo per motivi legati alle emissioni, ma anche perché la ditta A ha probabilmente migliori prospettive di successo e di profitto nell’economia attuale.

In parole povere, questa è la considerazione alla base di molti investimenti sostenibili. E anche AXA segue lo stesso principio, applicandolo in vari modi e offrendo dunque un’ampia gamma di soluzioni d’investimento che ci consentono di ottenere risultati interessanti per la nostra clientela, in termini sia di rendimento che di clima o di altri criteri di sostenibilità.

Ottenere un effetto o evitare un danno

Ma questo atteggiamento è sufficiente? Perché dopotutto, se torniamo all’esempio citato in precedenza, non avrete risparmiato neanche un grammo di CO2 investendo nella ditta A. Quest’ultima infatti viaggiava già a emissioni zero mentre la ditta B continua a utilizzare i suoi veicoli diesel, anche senza i vostri investimenti.

Da investitori, potreste andare dalla ditta B e dire: «Ti metto a disposizione dei fondi, ma tu devi usarli per dotare il tuo parco veicoli di autofurgoni che si muovono grazie a sistemi di propulsione più sostenibili, ritirando man mano quelli vecchi dalla circolazione.»

Dal punto di vista tradizionale, il vostro portafoglio risulterebbe così meno rispettoso del clima poiché che al momento comprende la ditta B, tutt'ora inquinante. Ma dal punto di vista ambientale è un investimento addirittura migliore, perché sortisce un effetto concreto, ossia una quantità di CO2 ridotta rispetto al passato grazie alla sostituzione dei vecchi veicoli. Questo esempio dimostra quindi che il portafoglio con le più basse emissioni di CO2 non è necessariamente quello con il minore impatto sul clima. 

Questa è esattamente l’idea alla base dei transition bond sviluppati da AXA, che sostengono le aziende ad alta intensità di carbonio attivamente impegnate a raggiungere la neutralità carbonica. 

Come funzionano i transition bond?

Il nome lo suggerisce già: si tratta di obbligazioni (in inglese «bond») che consentono a un’azienda di raccogliere capitale di terzi pagando un interesse concordato al creditore. In altre parole, si tratta di un prestito.

Per essere considerati «transition bond», in AXA tali prestiti o i progetti con essi finanziati devono soddisfare determinati criteri. Si tratta innanzi tutto di conseguire un obiettivo dinamico in materia di emissioni. In altri termini, siamo più interessati al grado di riduzione delle emissioni di CO2 che al loro livello assoluto. Per coprire quest’ultimo, sono stati emessi i cosiddetti green bond che tengono conto delle emissioni attuali e finanziano esclusivamente progetti che già ora dimostrano di avere delle ripercussioni positive sul clima e sull’ambiente. Nel nostro esempio, la ditta A si finanzierebbe con obbligazioni verdi, mentre la società B ricorrerebbe ai transition bond.

Questi ultimi colmano quindi il divario tra i progetti già «verdi», finanziabili con green bond, e quelli che ancora non lo sono del tutto, ma che risultano comunque molto importanti per la decarbonizzazione dell’economia. 

Transition bond nella pratica

Attualmente il Gruppo AXA investe circa 300 milioni di euro attraverso i transition bond, ottenendo così un notevole impatto positivo sul clima in diversi settori.

Produzione di energia elettrica: crediti concessi a un’azienda di approvvigionamento elettrico in un Paese asiatico emergente che attualmente dipende dal carbone. Questi prestiti sono destinati allo sviluppo di centrali elettriche a gas. Nelle economie emergenti in rapida crescita, il gas dovrebbe svolgere un ruolo primario nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. 

Trasporti marittimi: crediti alle compagnie di navigazione. Il passaggio dal gasolio pesante per uso marittimo alla propulsione a gas naturale liquefatto è attualmente la soluzione più efficace per ridurre le emissioni del trasporto marittimo commerciale su larga scala. Il trasporto marittimo è attualmente uno dei pochi settori in cui le tecnologie di transizione possono essere applicate su vasta scala. 

Efficienza delle risorse industriali: prestiti a un’impresa industriale sudamericana che adotta misure efficaci sotto il profilo delle risorse, quali l’efficienza energetica e il trattamento delle acque reflue. Il settore industriale deve porsi l’obiettivo di raddoppiare entro il 2040 il valore aggiunto per unità di consumo energetico rispetto ai livelli attuali.

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